Riferito a noi umani spesso si sente dire che siamo quello che mangiamo. Una frase, questa, che rimanda al semplice concetto che un’alimentazione sana ed equilibrata costituisce la base del nostro benessere. Questa logica può e deve essere applicata anche ai gechi per garantire loro una perfetta salute; nonostante ciò, è frequente che gli allevatori, soprattutto alle prime armi, sbaglino proprio in questo campo. È a loro e ai più esperti che vogliono acquisire ulteriori informazioni che dedichiamo questa lettura così suddivisa:
- Varietà dell’insetto da pasto
- Cura dell’insetto da pasto
- Scelta dell’insetto da pasto
- Discorso sui preparati
VARIETÀ DELL’INSETTO DA PASTO
Percorriamo ancora un’analogia con noi umani e nominiamo qualche cibo salutare: il salmone, ottimo per la salute del nostro cuore, il latte, ricco di calcio che fa bene alle ossa, spinaci, ricchi di ferro e vitamina A… si potrebbe fare un elenco pressoché infinito. Ora si immagini di dover scegliere uno di questi cibi salutari e elevarlo a unica fonte di alimentazione: da oggi in poi a colazione, pranzo, cena e negli spuntini si dovrà mangiare solo salmone. Non è difficile immaginare come una scelta del genere, per quanto il salmone sia un cibo sano, possa influenzare negativamente lo stato di salute.
Tornando a parlare di gechi, non è raro sentire di allevatori che intraprendono una dieta mono-insetto. Tra le diete di questo tipo sicuramente la più diffusa è quella a base di tarme della farina: in questo specifico caso il vero alimento non è nemmeno costituito dall’insetto stesso. La preda viene sporcata con del multivitaminico in polvere, che costituisce il vero alimento, e usata come vettore per far ingerire al geco i nutrimenti di cui necessita. A questo punto il neofita potrebbe vedere il problema come risolto, in quanto il fabbisogno nutrizionale rimarrebbe garantito dall’integrazione vitaminica, ma è necessario interrogarsi sulla qualità del vettore usato. Una tarma della farina (scientificamente tenebrio molitor) è un insetto da pasto ricco di grassi (52,7%) che non risulta quindi adeguato ad una somministrazione costante. Il vettore del vitaminico è quindi elevato ad unico cibo della dieta e, per aggiunta, a differenza del salmone, non rappresenta nemmeno un cibo salutare, ma qualcosa di più comparabile ad una porzione quotidiana di patatine fritte su cui si è versata una dose di integratore alimentare al posto delle salse.
L’utilizzo di un vettore più salutare nelle diete mono-insetto migliorerà sicuramente l’alimentazione, ma bisogna ricordare che anche il cibo più sano di tutti se posto ad unica fonte di alimentazione risulta inadeguato a garantire la perfetta salute. L’unica soluzione consiste, quindi, in una dieta che sia il più varia possibile e che abbia come base un insetto sano che possa fungere da alimento principale (blatte e/o grilli) a cui accostare la più grande varietà possibile di insetti. Ad ogni pasto si andrà quindi a somministrare, al fianco degli insetti base, un insetto a rotazione come caimani, camole del miele (max una al mese), locuste, drosofile, topini pinkie, bachi da seta, cavallette e ovviamente tarme della farina. Una dieta così strutturata non necessita di integrazioni ulteriori (salvo calcio, calcio d3 e frutta nel caso di animali frugivori come i ciliatus); il multivitaminico può rimanere come aiuto non sostitutivo di una regola alimentare ben strutturata.
Capita, infine, che si legga sui forum o addirittura si riceva come consiglio da commercianti inabili che per variare la dieta il più possibile sia buona cosa catturare insetti dalla natura e somministrarli all’animale. Si tratta di un grave errore: in primo luogo perché catturare animali dalla natura è un reato, in quanto la fauna autoctona è patrimonio indisponibile dello stato; in seconda analisi perché un animale in natura è anche esposto ai patogeni ivi presenti che potrebbe trasferire al nostro animale obbligando in tal caso l’allevatore a sostenere trattamenti veterinari e, nella peggior ipotesi, al decesso del geco.
CURA DELL’INSETTO DA PASTO
Un errore molto frequente, specialmente per chi è alle prime armi, è limitarsi a comprare gli insetti da pasto e somministrarli all’animale senza prestar loro ulteriori cure. Questo si traduce in una preda che col passare dei giorni dalla data di acquisto sarà sempre più deperita e quindi con valore nutrizionale ridotto. La causa di gechi sottopeso, con difficoltà di muta e di riproduzione, ha spesso (ma non sempre) origine nel cibo che non è in grado di nutrire al meglio l’animale.
Tracciando ancora un parallelismo tra umani e animali, bisogna occuparsi del cibo per i rettili al pari dell’attenzione che si presta nell’acquisto di carni senza antibiotici, di uova da galline allevate a terra e di verdure coltivate senza pesticidi.
Il primo passaggio per la cura dell’insetto è la sua stabulazione: esso non va lasciato nella sua confezione di vendita, ma accolto in un box più grande (le dimensioni varieranno dalla dimensione delle scorte: più grande sarà la scatola, più insetti da pasto potranno starvi. Le dimensioni che andranno bene ai più sono 30x50x30cm). All’interno della scatola andranno posti dei cartoni per le uova, in modo tale da fornire rifugio agli insetti ed evitare che competano per lo spazio, iniziando lotte che non farebbero altro che indebolirli.
In seconda analisi va fornito loro cibo e acqua. L’acqua può essere somministrata in vari modi: si possono inzuppare delle palline di cotone, usare perle d’acqua o, come facciamo noi di Sauropsida Italy, somministrare cibi con molta acqua al loro interno, come ad esempio gli agrumi. Quest’ultima scelta ha lo svantaggio di dover sostituire ogni giorno eventuali avanzi per evitare muffe, ma il vantaggio di non aver un ulteriore costo e un ulteriore ingombro. Per quanto riguarda il cibo anche in questo caso la varietà è necessaria, qualsiasi avanzo vegetale che si produce può essere somministrato loro nelle giuste quantità. Si faccia attenzione ai cibi velenosi quali, principalmente, cipolla, avocado, vegetali sott’olio, carciofi; in modo specifico per i grilli non somministrate loro insalata. Noi di Sauropsida Italy non abbiamo mai somministrato scarti di vegetali cotti perché sarebbero un alimento che in natura gli animali non troverebbero e molte sostanze nutrizionali si perdono con la cottura. Al cibo umido va infine accostato il cibo secco per una corretta assunzione proteica: esso è costituito da cibo per pesci, pellet e cibo per cani. Il momento migliore per cibare gli insetti è un giorno/mezza giornata prima della somministrazione al rettile, in modo tale che gli insetti siano forniti dei nutrimenti necessari per il geco al momento della predazione (questa tecnica si chiama gut loading)
SCELTA DELL’INSETTO DA PASTO
Come ampiamente detto prima, la scelta dell’insetto da pasto deve essere il più varia possibile. Tuttavia, in questa sezione volevamo esprimere una preferenza verso le blatte rispetto ai grilli come scelta di alimento base. Il grillo è sicuramente un animale con cui si ha più confidenza e a molti le blatte potrebbero dar fastidio in quanto associate agli scarafaggi e quindi ad ambienti sporchi. Non c’è nulla di più falso. Da quando abbiamo sostituito i grilli con le blatte ci sono stati diversi benefici: anzitutto il rumore, suggestivo nei campi, insopportabile in allevamento; la fragilità del grillo non è da sottovalutare, una colonia può morire nel giro di un giorno per temperature o umidità eccessiva; atti di cannibalismo che nelle stagioni calde avvengono anche per poche ore in assenza di cibo; episodi di evasione; obbligo di una manutenzione molto frequente per evitare cattivi odori. Tutte queste difficoltà con le blatte sono ridotte: rimangono un animale di cui bisogna prendersi cura, ma lo sforzo richiesto è di gran lunga inferiore comparato ai grilli. Inoltre, dubia e lateralis sono specie molto pulite (motivo per cui non fanno odore) e si discostano quindi dall’idea che si ha di blatta europea.
Per quanto riguarda l’acquisto, si consiglia di evitare negozi di animali e garden, in quanto gli insetti lì venduti sono sempre sovra prezzati e spesso a digiuno dal giorno di consegna. È decisamente meglio rivolgersi direttamente ad allevatori online.
DISCORSO SUI PREPARATI
In chiusura una piccola parentesi sui cibi preparati, come ad esempio quelli dedicati ai gechi della nuova caledonia. Essi sono una valida alternativa agli insetti e possono fungere da unica fonte di cibo. Questi preparati non vanno infatti confusi con gli integratori multivitaminici di cui si è parlato prima, sono invece cibi completi (paragonabili come concetto alle crocchette per cani) che contengono al loro interno tutto l’occorrente per la specie per cui sono indicati. Essi possono essere usati come sostegno alla dieta equilibrata a base di insetti, come dieta unica o come dieta principale sostenuta dall’integrazione di insetti vivi. Con i nostri Ciliatus manteniamo una dieta a base di blatte e altri insetti, sostituendo un pasto ogni due (negli adulti) con un pasto a base di preparato che arricchiamo con frutta frullata e talvolta supplementi ulteriori (come vitamine).
CONCLUSIONE
Concludo con la speranza di aver dato nuova prospettiva sulle cure da riservare ai propri rettili. Esse, infatti, non sono circoscritte alle azioni che eseguiamo a diretto contatto con l’animale.
Le attenzioni che rivolgiamo ai nostri gechi all’interno dei loro terrari sono solo le ultime di una sequenza che inizia ben prima.
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